Gli stemmi

delle famiglie patrizie

di Riva San Vitale


A.D. MCMLXXIX
BERNASCONI

BOLLINA

Arma  -  Di rosso al destrocherio nudo uscente da sinistra, impugnante una spada e accompagnato in capo da una rotella di sperone.
Famiglia già nota nel 1487.
Serraglia all’entrata dell’ex palazzo Bernasconi in via Settala no. 8.

Arma  -  D’azzurro a due pestelli decussati d’oro; col capo dell’impero, che è Bollina, accollato di torre.
Famiglia nota nel 1540.

 

DELLA CROCE

LIMONI

MORETTI

Arma  -  D’argento alla croce di otto punte di rosso; col capo d’oro carico di tre gigli d’azzurro ordinati in fascia.
Famiglia iscritta alla vicinia di
Riva S. Vitale nel 1527.
Stemmi nel palazzo comunale già di proprietà Della Croce e nella antica casa Della Croce.

Arma  -  D’oro all’albero di limone 
di verde fruttificato d’oro, fondato
 su una campagna di verde.
Famiglia ascritta alla vicinia antica 
in epoca imprecisata.

 

Arma  -  Il 1° d’argento alla testa di moro sormontata da tre stelle d’oro;
 il 2° fasciato d’azzurro; 
il 3° palato di rosso e d’argento.
Famiglia già menzionata nel 1560

 

NEURONI

ORIGONI

PELLEGRINI

Arma  -  D’azzurro alla nuvola d’argento posta in banda, accompagnata in capo da un sole d’oro fra due stelle,
in punta da una luna.
Famiglia già menzionata nel 1290.

Arma  -  Di rossa alla quercia
d’oro sradicata.
Famiglia che è presente a Mendrisio
già nel 1542 ed in seguito
alla antica vicinia di Riva S. Vitale.

Arma  -  Di rosso, alla torre coperta, merlata e cimata alla Ghibellina, sostenente un falcone, 
fiancheggiata da due bordoni.
Famiglia presente a Stabio già
nel 1539 ed in seguito nel patriziato
di Riva S. Vitale in epoca imprecisata.

SALA

SASSI

VASSALLI

Arma  -  D’azzurro alla casa d’oro tegolata di rosso, aperta e finestrata
di nero, troncato d’oro
a due bande d’azzurro.
Famiglia presente a Riva S. Vitale nel 1619. Lo stemma originale è ancora visibile sulla facciata principale dello stabile in Piazza Grande al no. 10.

Arma  -  D’azzurro al castello d’argento.
La famiglia è oriunda da Sonvico ed è
 menzionata a Riva S. Vitale già nel 1470.
Iscrizione sul pavimento nella cappella di
S. Giacomo nella parrocchiale di Riva,
sulla sinistra dell’entrata principale.

Arma  -  Di rosso alla sbarra d’oro
e d’azzurro al vaso d’oro; al palo caricato da tre stelle; il capo all’aquila nera. La famiglia è menzionata già nel 1348. Stemma su lapide marmorea
al cimitero a Riva.
Serraglia e vetrata nel palazzo Vassalli in via Settala no. 7


Gli stemmi delle famiglie patrizie di Riva San Vitale

A cura di Domenico Vassalli

Le origini del patriziato di Riva S. Vitale sono certamente antichissime. Se si considera che già nel 5° secolo venne edificato
il Battistero, se ne deduce che già a quell'epoca esisteva una cospicua comunità religiosa. Pure la distribuzione a tutta la popolazione del pane benedetto del Beato Manfredo dei Conti Settala di Milano, è di secolare tradizione.
Non è quindi utopia pensare che questa tradizione, così ancora fervidamente sentita nella nostra popolazione, risalga all'epoca
della morte del nostro "Beato" avvenuta, come si sa, il 27 gennaio 1217. A quell'epoca quindi risalgono, molto probabilmente,
gli inizi della fondazione del "legato pane del Beato" a suo tempo chiamata "Limosina del Beato", della quale il patriziato generale ne è l'esecutore materiale. Purtroppo però, la consistenza di questo legato, per motivi diversi quali il costante aumento della popolazione e del prezzo del pane sono quasi nulle.
Il nostro patriziato, dopo opportune riduzioni, si assume l'onere totale derivante dal mantenimento di questa secolare tradizione.
Il patriziato che, a quei tempi, aveva funzioni amministrative, era proprietario di gran parte del territorio comunale ed aveva diritti
di pesca lungo tutta la riva fino al confine con Brusino. Ancora oggi dispone di boschi la cui superficie è di quasi 3 milioni di metri quadrati, ma il reddito è quasi nullo essendo formato esclusivamente da bosco ceduo. Per mantenere vive le tradizioni del nostro patriziato e per tramandare ai posteri qualche briciola di storia locale, l'amministrazione patriziale era intenzionata da alcuni anni
di provvedere alla compilazione degli stemmi degli 11 casati patrizi ancora esistenti. La deputazione patriziale, nella seduta del 24 dicembre 1978, aveva deciso di procedere allo studio ed alla ricerca degli stemmi ed aveva approvato il credito necessario per l'esecuzione dell'opera. Non era nostra intenzione di far eseguire stemmi di alto pregio artistico ma solamente di tramandare ai posteri una documentazione ineccepibile dal punto di vista storico e che abbia a ricordare le famiglie che nel passato hanno determinato le sorti del nostro paese. Dalle ricerche da noi effettuate presso la biblioteca cantonale in Lugano, abbiamo accertato l'esistenza di altri 23 casati andati estinti nei secoli scorsi e nella prima metà di questo secolo. L'elevato numero totale di ben 34 casati patrizi, fra quelli estinti e quelli attuali, è indice della cospicua importanza avuta dal patriziato nelle sorti del borgo.
Abbiamo raccolto i dati necessari e scelto gli stemmi che più si addicono alla storia locale. Se in un caso non abbiamo rintracciato nessuno stemma, in un altro (è il caso dei Vassalli) ne abbiamo trovato ben 6. Anche le rispettive famiglie non provengono da un solo casato. E' il caso dei Bernasconi e dei Vassalli. Un casato dei Bernasconi fa capo al palazzo Bernasconi che domina la piazza S. Rocco al No. 8 di Via Settala. Qui sicuramente ebbe dimora una famiglia di nobili origini che diede alla storia avvocati
e ingegneri. Qui abbiamo rinvenuto lo stemma autentico. L'altro casato, certamente di condizioni più modeste, aveva dimora nell'attuale Corte dei Balun, in Via G.B. Mantegazzi. Molto numeroso il casato dei Vassalli. Ne fa fede, come già detto, l'elevato numero di stemmi appartenenti alla medesima famiglia. Evidentemente ogni arma, voleva differenziare le varie famiglie.
Fra queste fa spicco il palazzo Vassalli in via Settala no. 7, dove aveva dimora la famiglia di nobili origini chiamata "qui dal bò d'or". Qui vi è un altro stemma dei Vassalli con vetrata e serraglia. La terza famiglia nobile è quella dei Della Croce, proprietaria a suo tempo del tempio di S. Croce, del palazzo comunale, dell'istituto Baragiola, della sontuosa dimora della famiglia e di altre numerose proprietà. Gli stemmi che abbiamo fatto eseguire sono il risultato di attente indagini araldiche basate su documenti di assoluta attendibilità. Nei casi dove vi erano diverse varianti, abbiamo scelto quella più comune e riportata sui diversi documenti esaminati. Col nostro lavoro, quindi, ci siamo prefissi anzitutto, di scegliere uno stemma unico per ogni casato, che debba araldicamente definire la provenienza del nostro paese di quella determinata famiglia. Gli stemmi che sono qui ritratti rimangono di esclusiva proprietà del nostro patriziato e rimarranno perpetuamente quale ornamento della nostra sala patriziale.

Altre famiglie patrizie di Riva San Vitale ora estinte:

Balbi
Borsotti
Buzzi
Camuzzi
Canarisi
Cattaneo
Comi
Della Porta
Ferrari
Ligurno
Mantegazza
Molo
Patti
Pelli
Perlasca
Pianta
Ponti
Porteccia
Pozzi
Riva
Rusca
Solari
Ventura

Riva San Vitale, 27 maggio 1979

Fonti di informazione e documentazione:

Armoriale Ticinese di Alfredo Lienhard - Riva - del 1945
Famiglie Patrizie del Canton Ticino di Gianpietro Corti - del 1908
Stemmario Quattrocentesco - Codice Carpani - di Carlo Maspoli - 1973
Rivista Storica Ticinese - 1943
Biblioteca Comunale - Como
Istituto Araldico e Genealogico Ticinese - Lugano Breganzona
Archivio Cantonale - Bellinzona

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