Arma
- Di rosso al
destrocherio nudo uscente da sinistra, impugnante una spada e accompagnato
in capo da una rotella di sperone.
Famiglia già nota nel 1487.
Serraglia all’entrata dell’ex palazzo Bernasconi in via Settala no. 8.
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Arma
- D’azzurro a due
pestelli decussati d’oro; col capo dell’impero, che è Bollina,
accollato di torre.
Famiglia nota nel 1540.
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Arma
- D’argento alla
croce di otto punte di rosso; col capo d’oro carico di tre gigli
d’azzurro ordinati in fascia.
Famiglia iscritta alla vicinia di
Riva S. Vitale nel 1527.
Stemmi nel palazzo comunale già di proprietà Della Croce e nella
antica casa Della Croce. |
Arma
- D’oro
all’albero di limone
di verde
fruttificato d’oro, fondato
su una campagna
di verde.
Famiglia
ascritta alla vicinia antica
in epoca imprecisata.
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Arma
- Il 1° d’argento
alla testa di moro sormontata da tre stelle d’oro;
il 2° fasciato d’azzurro;
il 3° palato
di rosso e d’argento.
Famiglia
già menzionata nel 1560
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Arma
- D’azzurro alla
nuvola d’argento posta in banda, accompagnata in capo da un sole
d’oro fra due stelle,
in punta da una luna.
Famiglia già menzionata nel 1290. |
Arma
- Di rossa alla
quercia
d’oro sradicata.
Famiglia che è presente a Mendrisio
già nel 1542 ed in seguito
alla antica vicinia di Riva S. Vitale. |
Arma
- Di rosso, alla
torre coperta, merlata e cimata alla Ghibellina, sostenente un falcone,
fiancheggiata
da due bordoni.
Famiglia
presente a Stabio già
nel 1539 ed in seguito nel patriziato
di Riva S. Vitale in epoca imprecisata. |
Arma
- D’azzurro alla
casa d’oro tegolata di rosso, aperta e finestrata
di nero, troncato d’oro
a due bande d’azzurro.
Famiglia presente a Riva S. Vitale nel 1619. Lo stemma originale è
ancora visibile sulla facciata principale dello stabile in Piazza Grande
al no. 10.
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Arma
- D’azzurro al
castello d’argento.
La famiglia è oriunda da Sonvico ed è
menzionata a Riva S. Vitale già nel 1470.
Iscrizione sul pavimento nella cappella di
S. Giacomo nella parrocchiale di Riva,
sulla sinistra dell’entrata principale. |
Arma
- Di rosso alla sbarra
d’oro
e d’azzurro al vaso d’oro; al palo caricato da tre stelle; il capo
all’aquila nera. La famiglia è menzionata già nel 1348. Stemma su
lapide marmorea
al cimitero a Riva.
Serraglia
e vetrata nel palazzo Vassalli in via Settala no. 7 |
Le origini del patriziato di
Riva S. Vitale sono certamente antichissime. Se si considera che già nel
5° secolo venne edificato
il Battistero, se ne deduce che già a quell'epoca esisteva una cospicua
comunità religiosa. Pure la distribuzione a tutta la popolazione del pane
benedetto del Beato Manfredo dei Conti Settala di Milano, è di secolare
tradizione.
Non è quindi utopia pensare che questa tradizione, così ancora
fervidamente sentita nella nostra popolazione, risalga all'epoca
della morte del nostro "Beato" avvenuta, come si sa, il 27
gennaio 1217. A quell'epoca quindi risalgono, molto probabilmente,
gli inizi della fondazione del "legato pane del Beato" a suo
tempo chiamata "Limosina del Beato", della quale il patriziato
generale ne è l'esecutore materiale. Purtroppo però, la consistenza di
questo legato, per motivi diversi quali il costante aumento della
popolazione e del prezzo del pane sono quasi nulle.
Il nostro patriziato, dopo opportune riduzioni, si assume l'onere totale
derivante dal mantenimento di questa secolare tradizione.
Il patriziato che, a quei tempi, aveva funzioni amministrative, era
proprietario di gran parte del territorio comunale ed aveva diritti
di pesca lungo tutta la riva fino al confine con Brusino. Ancora oggi
dispone di boschi la cui superficie è di quasi 3 milioni di metri
quadrati, ma il reddito è quasi nullo essendo formato esclusivamente da
bosco ceduo. Per mantenere vive le tradizioni del nostro patriziato e per
tramandare ai posteri qualche briciola di storia locale, l'amministrazione
patriziale era intenzionata da alcuni anni
di provvedere alla compilazione degli stemmi degli 11 casati patrizi
ancora esistenti. La deputazione patriziale, nella seduta del 24 dicembre
1978, aveva deciso di procedere allo studio ed alla ricerca degli stemmi
ed aveva approvato il credito necessario per l'esecuzione dell'opera. Non
era nostra intenzione di far eseguire stemmi di alto pregio artistico ma
solamente di tramandare ai posteri una documentazione ineccepibile dal
punto di vista storico e che abbia a ricordare le famiglie che nel passato
hanno determinato le sorti del nostro paese. Dalle ricerche da noi
effettuate presso la biblioteca cantonale in Lugano, abbiamo accertato
l'esistenza di altri 23 casati andati estinti nei secoli scorsi e nella
prima metà di questo secolo. L'elevato numero totale di ben 34 casati
patrizi, fra quelli estinti e quelli attuali, è indice della cospicua
importanza avuta dal patriziato nelle sorti del borgo.
Abbiamo raccolto i dati necessari e scelto gli stemmi che più si addicono
alla storia locale. Se in un caso non abbiamo rintracciato nessuno stemma,
in un altro (è il caso dei Vassalli) ne abbiamo trovato ben 6. Anche le
rispettive famiglie non provengono da un solo casato. E' il caso dei
Bernasconi e dei Vassalli. Un casato dei Bernasconi fa capo al palazzo
Bernasconi che domina la piazza S. Rocco al No. 8 di Via Settala. Qui
sicuramente ebbe dimora una famiglia di nobili origini che diede alla
storia avvocati
e ingegneri. Qui abbiamo rinvenuto lo stemma autentico. L'altro casato,
certamente di condizioni più modeste, aveva dimora nell'attuale Corte dei
Balun, in Via G.B. Mantegazzi. Molto numeroso il casato dei Vassalli. Ne
fa fede, come già detto, l'elevato numero di stemmi appartenenti alla
medesima famiglia. Evidentemente ogni arma, voleva differenziare le varie
famiglie.
Fra queste fa spicco il palazzo Vassalli in via Settala no. 7, dove aveva
dimora la famiglia di nobili origini chiamata "qui dal bò d'or".
Qui vi è un altro stemma dei Vassalli con vetrata e serraglia. La terza
famiglia nobile è quella dei Della Croce, proprietaria a suo tempo del
tempio di S. Croce, del palazzo comunale, dell'istituto Baragiola, della
sontuosa dimora della famiglia e di altre numerose proprietà. Gli stemmi
che abbiamo fatto eseguire sono il risultato di attente indagini araldiche
basate su documenti di assoluta attendibilità. Nei casi dove vi erano
diverse varianti, abbiamo scelto quella più comune e riportata sui
diversi documenti esaminati. Col nostro lavoro, quindi, ci siamo prefissi
anzitutto, di scegliere uno stemma unico per ogni casato, che debba
araldicamente definire la provenienza del nostro paese di quella
determinata famiglia. Gli stemmi che sono qui ritratti rimangono di
esclusiva proprietà del nostro patriziato e rimarranno perpetuamente
quale ornamento della nostra sala patriziale.
Altre
famiglie patrizie di Riva San Vitale ora estinte:
Balbi
Borsotti
Buzzi
Camuzzi
Canarisi
Cattaneo
Comi
Della Porta
Ferrari
Ligurno
Mantegazza
Molo
Patti
Pelli
Perlasca
Pianta
Ponti
Porteccia
Pozzi
Riva
Rusca
Solari
Ventura
Riva San Vitale, 27 maggio 1979
Fonti di informazione e documentazione:
Armoriale Ticinese di Alfredo Lienhard - Riva - del 1945
Famiglie Patrizie del Canton Ticino di Gianpietro Corti - del 1908
Stemmario Quattrocentesco - Codice Carpani - di Carlo Maspoli - 1973
Rivista Storica Ticinese - 1943
Biblioteca Comunale - Como
Istituto Araldico e Genealogico Ticinese - Lugano Breganzona
Archivio Cantonale - Bellinzona |